giovedì 9 gennaio 2020

LA LORO PRESENTE ASSENZA
Lascia tracce solo chi è irrintracciabile


un'opera video e un progetto di ricerca fotografica
concept SALVATORE INSANA, ELISA TURCO LIVERI
film, editing, sound SALVATORE INSANA
con ELISA TURCO LIVERI
un progetto DEHORS/AUDELA
opera realizzata con il sostegno di LYRIKS, LaVilla.Academy
hd digital video, 6', 2019, 15 stampe 30x40cm


Un luogo d'incontro. Il salone di casa e i (di)segni del tempo al lavoro. Materia luminosa che perde forma. Corpo che prende forma perdendola. Tornavamo sui nostri passi. Senza più trovarli. Senza più trovarci come ricordavamo di essere (mai) stati.

Assenze prossime. Tornavo e non trovavo. Riconoscevo antichi spettri. Non trovavo di te altro che la tua mancanza. Ma lascia tracce solo chi è irrintracciabile. Passato da queste parti e ora bruciato e disperso.
Siamo qui, ancora e sempre. Loro hanno cambiato forma, ma sono sempre presenti in tutta la loro pesante, pressante, assenza. Dormivano appesi e custodivano così il colore originale della carta e dell'anima, occultando ai raggi solari quelle fantasie floreali di origine antica. Un appuntamento con il nostro tempo ingiallito. Tutta la loro presente assenza marcata su parete. Traslocanti di memoria. Di (im)memori muri. Memorie a muro. Quel che succede cancella il precedente? Senza successori. Quali allori per i posteri?




THEIR PRESENT ABSENCE
Only those who are untraceable leave traces

concept SALVATORE INSANA, ELISA TURCO LIVERI
film, editing, sound SALVATORE INSANA
with ELISA TURCO LIVERI
a DEHORS / AUDELA project
created with the support of LYRIKS, LaVilla.Academy

A meeting place. The living room and the signs of aging at work. Luminous matter that loses shape. Body that takes shape losing it. We retraced our steps. Without finding them anymore. Without finding ourselves as we remember being (ever).

Next absence. I came back and couldn't find it. I found none of you but your absence. But only those who are untraceable leave traces. Passed around here and now burned and dispersed.

We are here, still and always. They have changed shape, but they are always present in all their heavy, pressing, absence. They slept hanging and thus kept the original color of the paper and the soul, hiding those floral patterns of ancient origin from the sun's rays. An appointment with our yellowed time. All their present absence marked on the wall. Memory movers. Of forgetful walls. Wall memories. What happens erases the previous one? Without successors. What laurels for posterity?



Immersione nella pura-idea
Sulla poetica di Salvatore Insana

Scivolare nel mondo di Salvatore Insana, a patto di una breve fase di transizione in cui la percezione si rarefà dal frastuono quotidiano, è simile al trattenere il respiro distorcendo i sensi in una illuminante miopia oniricamente rivolta ad uno stadio puramente intellettivo. Le informazioni apparentemente più semplici e ordinarie vengono traslate in tiepida, nuda intellegibilità. Giocare con elementi primitivi quali la coordinazione/scoordinazione corporea, spazi non spazi, suoni, assurda ripetitività, sospensione temporale di movimenti e gesti privi di finalità, traspongono la sfera fisica in materia dematerializzantesi nel perpetuo codificare di gesti consueti e decodificazione nel non senso dei medesimi.

Costruire le basi della comprensione per decostruire l’idea assoluta-assolutistica di una comune sintassi che porti a verità. È il vero la precarietà, è il vero l’instabilità, è il vero una condizione più che umana, mondana, frammentaria, è il vero l’esistere né qui e né ora verso la meta irraggiungibile dell’essere. La dolcezza di una pura astrazione soffre la tensione tra l’amare il mondo e volerlo finire con lo stesso eterno strumento: la finitezza propria di tutte le cose. La finitezza quale parabola della cessazione di uno stare entro categorie che non sanciscono corrispondenza tra psiche e contesto, tra soggetto e oggetto. Celebrando un senso di non appartenenza al logico, sensazioni elementari diventano un mantra, una nenia che induce l’osservatore a cercare e scegliere il suo gesto vitale in un altro modo di interpretare, sognare, esprimere semplicemente ascoltando ombre e bagliori, inspiegabili assiomi, unico respiro possibile di un mondo.

Vita Demaio, LYRIKS